Storia di Franca: viaggi in strutture piemontesi da una frattura di femore alla morte per Covid-19

Quasi un’ironia, tragica per noi suoi figli, ma anche un segnale della mancanza di comunicazione tra piattaforme informatiche: il giorno 29 marzo arriva un sms della Asl Torino che invita Franca a vaccinarsi. Franca ci ha lasciati il 5 gennaio.

Franca, 91 anni, in buona salute, ancora indipendente, si frattura l’omero sx, la curiamo a casa con il posizionamento di un tutore e i consigli dell’ortopedico.

Trascorsi circa 15 gg una sera con una manovra scorretta, ricade e si frattura un femore. Trasportata al Maria Vittoria di Torino dopo breve attesa, per fortuna, viene operata. Intervento riuscito, dopo 5 giorni di degenza viene trasferita a Villa Adriana (casa di cura accreditata per 87 posti letto! -ndr-) per la riabilitazione che inizia e procede molto lentamente. Una sola fisioterapista per un piano. La stessa si ammala di Covid e contagia Franca: la struttura non è adeguata per la cura. Vengono fatti 2 tamponi che risultano negativi, i due successivi, positivi.

Successivamente, dopo aver noi riscontrato telefonicamente il sopraggiungere di una brutta tosse improvvisa lo comunichiamo al medico di turno e dopo circa due giorni dalla nostra segnalazione viene trasferita nella r.s.a Debouché di Nichelino (Residenza Sanitaria Assistenziale, accreditata e contrattualizzata con ASL TO 5, 120 posti letto! -nrd), con la giustificazione che in quella struttura si curano i malati Covid. Dopo qualche giorno la situazione si complica, la struttura non dispone di macchinario per rx e viene quindi mandata con occhialini per ossigeno al Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Croce di Moncalieri.

Qui arriva intono al 22 dicembre, gli occhialini non sono più sufficienti e ci informano che verrà posizionata la maschera, non comunica più con noi. Alla nostra richiesta su come viene curata, ci rispondono: cortisone e morfina, questi farmaci ormai la rendono soporifera.

Il 5 gennaio 2021 ci lascia. Dal 17 novembre non ci è più stato possibile vederla.

La tristezza e la rabbia ci tormenta. Da cittadini e la sottoscritta è volontaria di Cittadinanzattiva ci domandiamo come possa essere possibile che un malato possa essere abbandonato anche se curato, solo, senza avere la possibilità di un famigliare vicino. La Carta dei Diritti del malato cita che le persone possono essere assistite da una persona cara.

La pandemia ha purtroppo azzerato questi diritti e vorremmo che un movimento come Cittadinanzattiva si faccia sentire presso chi di dovere di poter attivare la presenza di almeno un caro vicino al morente, con le precauzioni del caso.

…perché non succeda a noi quello che è successo ad altri.

Quasi un’ironia, tragica per noi suoi figli, ma anche un segnale della mancanza di comunicazione tra piattaforme informatiche: il giorno 29 marzo arriva un sms della Asl Torino che invita Franca a vaccinarsi.

Candida Vassallo

Bruno Massera

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