Chi siamo



La libertà non è star sopra un albero
Non è neanche il volo di un moscone
La libertà non è uno spazio libero
Libertà è partecipazione

Giorgio Gaber


Chi siamo è la nostra storia

Era novembre, 48 anni fa; Gaber cantava al Politeama di Genova “La libertà” ed era già una riflessione di una storia iniziata anni prima, la storia di un esperimento, quello delle comunità (Veneto ed  Emilia Romagna) in cui la democrazia era diretta, ovvero, direttamente fatta e realizzata dai partecipanti.

Letteramente un sogno, ma un sogno che ha aperto il pensiero, la visione di una società in cui ogni individuo è una ricchezza non tanto e non solo per la propria unicità ma per quel valore delle competenze che ognuno ha, per quello che sa e per quello che fa in sinergia con altri.

Poi vennero le discussioni, gli approfondimenti di una politica di promozione e salvaguardia dei beni comuni (la salute, il lavoro, la casa, i servizi, saperi, la terra, l’arte, la scienza,..) che portarono alle scelte importanti di una democrazia che cresceva in consapevolezza che voleva appianare le disuguaglianze, salvare tutti, dare a tutti dignità ed ebbe un culmine nel 1978 con la nascita del SSN, la legge Basaglia sul TSO che di fatto accettava gli psichiatri all’interno di quel sistema abbattendo i muri dei manicomi.   Nel frattempo una politica stava rafforzando i propri muri e lentamente chiudeva fuori i cittadini. Lentamente riemergevano gli interessi di pochi versus i bisogni collettivi.
Furono però gli eventi improvvisi e catastrofici come i terremoti e le alluvioni, le situazioni disperate e caotiche ad animare la voglia o la necessità per le persone di organizzarsi, tutelarsi mettendosi in gioco, assumere il ruolo di cittadini attivi e chi era dentro le istituzioni se ne accorse.

Così come s’era capito che isituzionalizzare la malattia non poteva essere una cura, così s’era visto che le istituzioni da sole non fanno democrazia: c’è bisogno di compartecipazione. Oggi vorremmo dire: anche nelle scelte.

Si promosse un nuovo articolo per la Costituzione, l’articolo 118: “Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarità“.  
Fondandosi su questo principio di sussidiarietà orizzontale nacque Cittadinanzattiva da un gruppo di amici che credevano fortemente che la libertà non è il volo di un moscone, che la libertà è partecipazione. Era il 1978.
Intorno a questo pensiero si è costruita una rete, fatta di nodi, buone pratiche e comunicazioni capillari sul territorio, una rete a maglie diverse secondo gli ambiti, inseguendo una cultura dell’etica e del dialogo.
In questo, semplicemente, consiste cittadinanzattiva, nella vita activa come propulsore per il riconoscimento di cittadinanza di ognuno.

Il Movimento ha manifestato le proprie peculiarità nei territori ed in Piemonte si è strutturato in modo da cogliere le differenze di vita e di servizi nelle varie provincie, raccogliere le storie belle ma anche i disagi delle persone comuni, monitorare i servizi, fare audit civici, fino a ripensare un vero e proprio empoverment delle comunità locali.

Ora riemerge con impellenza la necessità di far fronte comune ai buchi, alle voragini scoperchiate dalla pandemia, il dissesto dei servizi pubblici lentamente depauperati, dalla sanità alla scuola alla giustizia all’ambiente, non in funzione solo sussidiaria ma di mutuo aiuto, ovvero, in un paradigma di sussidiarietà orizzontale. Oggi riemerge la necessità di avvalersi di una cultura “gener-attiva”, che dilaghi, cioè, generando spinte riformatrici. Non essere massa inerme ma credere in sé ed offrire il proprio meglio, consapevolmente.
Cittadinanzattiva Piemonte è presente in ogni ospedale con il TDM, promuove le buone pratiche nella scuola con la Scuola di cittadinanza attiva, fa tutela con la propria rete Giustizia per i Diritti. Si relaziona a tutti i livelli con le istituzioni e con la società civile organizzata per portare il punto di vista dei cittadini e migliorare la vita delle comunità.


Nessuno può fare da solo, insieme si conta di più.   Cittadinanzattiva Piemonte vuole provare con questa newsletter a raccogliere le esperienze e le informazioni uliti, divulgare e se possibile mettere in relazione le realtà territoriali. Per questo l’invito a tutti di contribuire alla sua divulgazione.

Invia osservazioni, notizie, articoli dai territori a e-mail: cittadinanzattiva.piemonte.press@gmail.com

La redazione

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